La Méhari
Dopo il significativo viaggio istituzionale, che l’ha portata fino alla Camera dei Deputati, al Senato della Repubblica e al Parlamento Europeo, la Mehari di Giancarlo Siani fa tappa a Cesena . Il 21 febbraio 2017 gli alunni di 3 AT e 5A SIA accompagnati dalla referente del progetto Cecilia Minisci si recheranno presso l’I. P. S. I. A. “Comandini” di Cesena per partecipare all’incontro-dibattito in occasione proprio dell’arrivo in città della macchina di Giancarlo Siani: la Méhari. Un modo simbolico di far ripartire una storia, un atto forte per “fare memorie” nella coscienza collettiva.
"La Méhari marca Citroen è l’auto sulla quale Giancarlo Siani è stato brutalmente ucciso, il 23 settembre 1985, a Napoli. Era un giornalista-giornalista. Uno che faceva solo il suo mestiere: raccontava la verità. Il film Fortàpasc, opera cinematografica di successo del regista Marco Risi ha avuto il merito di rendere collettiva la storia di Giancarlo. In Italia negli ultimi 50 anni sono stati uccisi 26 tra giornalisti e operatori dell’informazione. Senza dimenticare le migliaia di vittime innocenti di mafie, terrorismo e criminalità con il caso emblematico della Campania che ne conta oltre 300. Un’ecatombe di proporzioni impressionanti. La storia è sempre la stessa: trovarsi maledettamente nel posto sbagliato al momento sbagliato. Come se la colpa di restare ucciso da un proiettile vagante, da un ordigno, da un altro accidente sia dovuto solo al destino o al fato beffardo."
In viaggio con la Mèhari Giancarlo Siani
La Mehari ha iniziato il suo viaggio in Emilia-Romagna il 18 novembre 2016 fino al al 5 marzo 2017, toccando Piacenza nella prima giornata inaugurale con tante iniziative con studenti, istituzioni, rappresentanti della Commissione parlamentare antimafia e della stessa Fondazione Pol.i.s. e poi Casalecchio, San Lazzaro, la sede de Il Resto del Carlino, Comacchio, Modena, Maranello, Parma, Reggio Emilia e Provincia, Ferrara, Bologna, Rimini,Forlì-Cesena e Ravenna.
“L’obiettivo del progetto “Il viaggio Legale” –scrivono gli organizzatori emiliani - è realizzare un percorso di cittadinanza e contrasto alle mafie che, attraversando la via Emilia, miri a creare cittadini consapevoli e responsabili attraverso percorsi culturali, di formazione ed informazione, spaziando tra editoria, arte, cinema, teatro, formazione, nuove tecnologie dell’informazione (internet, social media, ebook, mobile communication) e buone prassi nel mondo del lavoro, avendo come base solida i principi della legalità, dell’etica e della cultura dell’antimafia. Proprio dalla Mehari, l’auto in cui la vita di Giancarlo Siani fu brutalmente spezzata a 26 anni, intendiamo partire per proseguire il suo percorso. Il viaggio diventa così metafora per costruire nuove relazioni tra enti, scuole, associazioni, mondo del lavoro, delle imprese ed esperienze associative impegnate sui temi del contrasto alle mafie, con l’auspicio che questo viaggio contamini positivamente le molteplici tappe della via Emilia che verranno raggiunte.”
Ne siamo contenti ed orgogliosi. Eccoci! (articolo completo)
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Infiltrazioni Mafiose in Emilia Romagna
Incontri in classe : 10 marzo ore 10,00 - 12,00
Giovanni Maria Mazzanti docente di Economia presso l'Università di Bologna e Forli, membro del Comitato scientifico dell'Osservatorio della Legalità, terrà una conferenza sul tema della legalità inerente al progetto:"Infiltrazioni Mafiose in Emilia Romagna".
Tribunale di Forlì
La classe 5^B afm dell’ ITE Renato Serra di Cesena partecipa a un’ udienza presso il tribunale di Forli, assistendo ad un processo celebrato davanti al Giudice monocratico.
Il gruppo dei ragazzi del Serra si conferma “classe pilota” dell’ interessante esperienza che, inserita nell’ ambito del progetto “infiltrazioni mafiose” in Emilia Romagna promosso da Libera Forli-Cesena, vede i ragazzi presenziare ad un vero e proprio processo.
"L’insediamento oggi radicato dei clan mafiosi, spiega Libera, in Emilia Romagna “è silenzioso” e agisce sul tessuto produttivo, con usura, estorsioni e acquisizioni di imprese in difficoltà, sociale, via gioco d’azzardo e compro oro, e istituzionale, tramite gli appalti. E per questo, conferma l’associazione, è difficile da combattere. L’Emilia Romagna, certo, reagisce: “Ricordiamo tutte le leggi in materia, dalla prima contro le infiltrazioni mafiose in edilizia del 2010 a quella per la prevenzione del crimine organizzato del 2011, fino all’ultima, del luglio scorso, per il contrasto al gioco d’azzardo”, specifica la presidente dell’Assemblea Legislativa Palma Costi.
Tuttavia i dati forniti da Libera parlano di una colonizzazione in costante crescita, che in regione ha il suo nodo focale nel riciclaggio di denaro sporco: secondo il dossier l’Emilia Romagna è salita al quarto posto, dopo Lombardia, Lazio e Campania, per numero di segnalazioni di operazioni sospette, 5.192 in un anno, passando dalle 986 del 2008 al dato quintuplicato del 2012. I canali ‘lavatrice’ sarebbero principalmente due. I Compro oro, settore nel quale la Guardia di Finanza ha individuato esportazioni fittizie di oro per mascherare vendite in nero di metallo prezioso, e truffe con denunce di quantitativi di oro “non corrispondenti a quelli effettivi” per coprire furti e riciclaggio da acquisti in nero. E poi c’è il gioco d’azzardo, manica delle organizzazioni criminali mafiose." (il fatto quotidiano)
Marisa Zani , referente di Libera Forli-Cesena e le referenti del progetto, professoresse Cecilia Minisci e Loredana La Cava con la classe 5^B afm .
Permalink: Atomi di legalità | Data di pubblicazione: 11/02/2017 |
Tag: Atomi di legalità | Data ultima modifica: 22/02/2017 10:40:02 |
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